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IndietroCNA Agroalimentare: Registro telematico di carico e scarico di cereali e farine di cereali – Inutile adempimento!
Pubblicato il 28 Gennaio, 2021 ComunicazioniCNA Agroalimentare è intervenuta, congiuntamente a Fiesa Confesercenti e Confartigianato Alimentazione, sul recente provvedimento contenuto nella legge finanziaria 2021- L.178/2020, commi 139-143- che ha istituito ex novo un Registro telematico di carico e scarico di cereali e farine di cereali, inviando una lettera unitaria al MIPAAF.
Tale nuovo obbligo, che implica la registrazione nell’apposito Registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del sistema informativo agricolo nazionale (Sian), si configura come un nuovoinutile aggravio burocratico e gestionale per le imprese del settore agroalimentare, considerato che le stesse applicano giàsistemi di tracciabilità e che, nel contempo, sono chiamate ad affrontare una crisi strutturale dei consumi, aggravata dalle misure limitative imposte per fronteggiare i contagi da covid-19, a carico del settore HORECA della ristorazione, importante canale di sbocco della loro produzione.
Tra l’altro, il nuovo onere appare sproporzionato rispetto agli obiettivi dichiarati della norma.La previsione di registrare obbligatoriamente nel suddetto Registro le operazioni di carico e scarico per chiunque detenga, a qualsiasi titolo, cereali e farine, se la quantità del singolo prodotto supera le 5 tonnellate annue, non coglie la specificità di un settore altamente professionalizzato come quello della panificazione e dei laboratori artigiani, che lavora, trasformandole, esclusivamente farine e non già prodotti di prima produzione come cereali e grano.
Se, dunque, la finalità è quella di istituire un monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale, estenderlo ai panificatori e ai laboratori artigiani appare sproporzionato e non congruo alle finalità dichiarate.
La previsione legislativa introdotta, peraltro, non influisce minimamente sull’annosa questione della produzione abusiva di pane e di altri prodotti di laboratorio, di cui non si conosce la provenienza delle materie prime, perché sottratte ad ogni tracciamento, né su quella altrettanto dannosa delle importazioni di pane congelato dall’estero, pronto per la doratura.
A fronte del nuovo obbligo, le imprese rappresentate da CNA Agroalimentare, Fiesa Confesercenti e Confartigianato Alimentazione esprimono forte contrarietà e preoccupazione per i risvolti gestionali e amministrativi del nuovo onere e chiedono che, in sede di attuazione del decreto ministeriale, si ascoltino le suddette rappresentanze imprenditoriali ai fini della definizione delle modalità attuative, anche ridefinendo il perimetro del nuovo obbligo, in coerenza con le finalità dichiarate dal legislatore.